La siccità sta colpendo duramente non solo il nostro Paese ma tutte le aree del mondo. La crisi rischia di innescare carestie mondiali nei paesi più poveri e rialzi incontrollati dei prezzi delle materie prime, in primis del grano.
Da giugno ad oggi granoturco e soia sono saliti di prezzo rispettivamente del 30 e del 50 % mentre negli Stati Uniti sta scattando l’emergenza per la siccità considerata la peggiore da oltre cinquant’anni a questa parte.
Negli Stati Uniti il consumo di mais per produrre etanolo è arrivato al 40% e sta ancora crescendo, e ciò non potrà che ripercuotersi sui prezzi dei cereali.
Il problema è talmente serio che lo stesso Barak Obama lo sta trattando come questione elettorale.
Sta di fatto che la preoccupazione è mondiale tanto che per la fine di agosto è stata convocata una conference call del G20, e cioè dei paesi a più forte industrializzazione del mondo per predisporre una specifica riunione dell’organismo per settembre o ottobre e vedere come si possa intervenire utilizzando per la prima volta il nuovo organismo di intervento rapido denominato Rapid Response Forum , specificatamente costituito per rispondere a condizioni anomale dei mercati. il Forum è un organo che fa parte del Agricultural Market Information System, messo in campo dopo le crisi delle materie prime degli anni 2007 e 2008 che questa volta rischiano di ripetersi in misura anche maggiore.
Anche il World Food Program della FAO sottolinea come questo potrebbe essere il terzo shock price in cinque anni.