la Corte di appello di Milano aveva riconosciuto a favore di un ex dipendente della stessa il danno biologico per usura da stress psicofisico subito per essere stato costretto ad effettuare troppe ore di lavoro straordinario.
L’azienda ha ricorso contro il provvedimento presso la Corte di Cassazione la quale, con sentenza dell’8 marzo numero 5437, hanno confermato la legittimità del provvedimento assunto dal giudice della Corte d’Appello relativamente al fatto che il lavoro prestato fosse fortemente usurante sul piano fisico e psicofisico ma hanno accolto il ricorso relativamente al criterio di quantificazione del danno in funzione della liquidazione dello stesso ritenendo che lo stesso spetti ad una valutazione di carattere medico-legale.