ISMEA ha pubblicato il rapporto sui consumi alimentari relativi al periodo gennaio /ottobre 2010 confrontandolo con lo stesso periodo relativamente all’anno precedente, e cioè il 2009.
Pur senza entrare nel dettaglio del documento, vale la pena di riportare alcuni dati di tendenza significativi.
L’indice dei prezzi al consumo indica, per il confronto tra i periodi considerati, una diminuzione complessiva in valore della spesa agroalimentare pari all’1%. All’interno di questo dato, però emergono linee di tendenza contrastanti.
Il cambiamento degli stili di vita e delle abitudini domestiche e la consequenziale riduzione dei tempi da dedicare alla cottura dei cibi in casa continuano ad influenzare la domanda di prodotti ad alto contenuto di servizio. Nei primi dieci mesi del 2010 sono infatti cresciuti gli acquisti dei sostituti del pane (+4,3% rispetto al corrispondente periodo del 2009) e dei primi piatti surgelati (+10,9%), prodotti, questi ultimi, che rivestono tuttavia un ruolo marginale nella spesa alimentare delle famiglie italiane. Contestualmente, il pane e la pasta, caratterizzati da una sostanziale maturità del mercato, sono risultati in calo, a conferma della dinamica emersa nel 2009.
In particolare, secondo le elaborazioni ISMEA , il pane segnala per il periodo considerato un calo di vendita del 2,3 % mentre i sostituti del pane stesso incrementano le vendite del 4,3% e i dolciumi e prodotti da prima colazione crescono del 2,9%.
Sono così confermate tendenze già riscontrate: se da un lato gli stili di consumo sono orientati verso prodotti di qualità ed ad alto contenuto di servizio, dall’altro le scelte di acquisto appaiono sensibilmente influenzate dal fattore prezzo, data la difficile situazione economica che continua a perdurare. Si spiega anche in questo modo il fatto che il dettaglio alimentare tradizionale registra aumenti di prezzo di poco inferiori all’1% ma nello stesso tempo registra perdite in acquisto del 5,6% mentre i super e gli ipermercati contengono il calo in acquisti al 2% a fronte di una sostanziale stabilità dei prezzi di vendita.
Per chi volesse prendere visione del report completo : http://www.ismea.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5693