PANE FRESCO : la Regione Friuli Venezia Giulia emana il regolamento

Grande soddisfazione per un risultato storico raggiunto dall’Unione Regionale Panificatori: la Giunta regionale del  Friuli Venezia Giulia ha approvato ed emanato il regolamento che disciplina l’utilizzo delle denominazioni di panificio, pane fresco e pane conservato nonchè approvato le linee guida per ottenere da parte delle imprese artigiane di panificazione l’attribuzione della definizione di Forno di Qualità.

Con la Legge regionale n.12 del 22 aprile 2002 (disciplina organica dell’artigianato) la regione Friuli Venezia Giulia ha  previsto (art. 36 comma 2) una nuova regolamentazione della panificazione recependo le istanze dell’Unione regionale Panificatori e prevedendo l’emanazione di uno specifico regolamento per disciplinare :

a)      i requisiti dell’impianto di panificazione e di cottura;

b)   l’utilizzo delle denominazioni di panificio, forno di qualità, pane fresco e pane conservato;

c)    la commercializzazione del prodotto intermedio di panificazione, la commercializzazione del pane ottenuto dalla lievitazione e cottura, ovvero dalla sola cottura di un prodotto intermedio di panificazione, nonché la commercializzazione del pane sfuso;

d)   la sospensione dell’attività’ di panificazione.

Negli oltre dieci anni trascorsi l’Unione Regionale ha incessantemente ed ininterrottamente collaborato con gli uffici regionali al fine di emanare un regolamento che, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie vigenti,  recepisse quelle istanze che i panificatori ritenevano allora e a maggior ragione ritengono oggi essere indispensabili per poter affrontare il mercato.

Sergio Bolzonello, assessore alle Attività produttive e vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia

Con la delibera numero 1978 adottata il 25 ottobre  in via d’urgenza dalla Giunta Regionale, su proposta del vicepresidente Bolzonello, è stato approvato tale regolamento che divverrà immediatamente esecutivo c on la pubblicazione sul BUR, bollettino ufficiale della Regione FVG, prevista per i prossimi giorni.

L’Unione Regionale, a nome di tutti i panificatori del Friuli Venezia Giulia esprime grandissima soddisfazione per questo risultato da tanto tempo atteso e ringrazia l’Assessore alle attività produttive della regione nonché i funzionari tutti che a questo difficile ma importante lavoro hanno dedicato tempo ed energie con determinazione e costanza per garantire un regolamento equilibrato che tenesse nella giusta considerazione le necessità sia dei consumatori che del nostro comparto.

Riportiamo in allegato  in allegato il testo integrale del regolamento che entrerà in vigore con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale regionale attesa per i prossimi giorni e della quale daremo tempestivamente notizia.

L’iter di una proposta normativa che è durato oltre dieci anni si conclude così con un grande risultato ed il riconoscimento che il pane fresco deve poter essere distinto dal consumatore rispetto ai tanti prodotti congelati, conservati e precotti oggi in circolazione e spesso vistualmente indistinguibili dal pane prodotto in giornata e secondo tradizione.

Il regolamento diventerà effettivo con la sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione che è prevista per i prossimi giorni e della quale daremo tempestivamente notizia.

Allegato 1 alla Delibera delibera PaneFresco 1978-2013[0.1]

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Lettera al Presidente del Consiglio Enrico Letta

Il presidente dell’Unione Regionale Panificatori Edvino Jerian, in occasione degli incontri tra rappresentanti dei governi di Italia, Slovenia e Austria  che si sono tenuti negli scorsi giorni sul lago di Bled, ha inviato al Presidente de Consiglio  Enrico Letta la lettera che pubblichiamo integralmente di seguito:

Preg.mo Presidente  On. Enrico Letta

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Palazzo Chigi- Piazza Colonna 00187 – Roma

Signor Presidente,

Le scrivo a nome dei panificatori del Friuli Venezia Giulia ma anche come fornaio da quattro generazioni, e soprattutto quale cittadino di questa Regione che vorrebbe vedere i propri figli continuare a vivere e lavorare serenamente nella città e nel territorio dove sono nati.

In questi giorni Lei incontrerà a Bled i suoi omologhi di Austria e Slovenia.

Ancora una volta, e immagino giustamente, i comunicati ufficiali di palazzo Chigi parlano di collaborazione, accordi trilaterali, cooperazione europea nel quadro della nostra appartenenza e del nostro ruolo nell’Unione Europea sempre concreto, costruttivo, essenziale e sicuramente di primo piano.

Come spesso  avviene, nonostante l’impellenza di affrontare tematiche più vicine agli italiani e particolarmente a quelli che vivono nelle regioni confinanti tra loro, sono i grandi temi di politica nazionale ed internazionale a catalizzare l’attenzione, e di questi si parla. Questa volta è la crisi siriana, certamente preoccupante ed importante per tutti.  Qualche mese fa fu la volta della lotta alla disoccupazione giovanile a livello europeo. Senza nulla togliere all’importanza di questi temi, questa volta Le sarei grato se volesse parlare anche di questioni forse meno eclatanti ma per noi, cittadini italiani di queste terre, altrettanto importanti e vitali.

Sarei più sollevato nel sapere, ad esempio, che nel preparare gli incontri di Bled gli uffici di Palazzo Chigi, Le hanno fatto presente la situazione drammatica, per meglio dire tragica, che l’economia del territorio italiano confinante con Slovenia e Austria sta vivendo: chè se il resto dell’Italia sta male, questo angolo del Paese spesso nostalgicamente ricordato come “caro al cuore degli italiani” sta morendo.

Prendiamo la provincia di Trieste: solo per parlare del mio lavoro, nel 2006 l’Associazione provinciale panificatori celebrava sessanta anni di vita. Allora nella provincia si contavano circa 120 panifici. Oggi parliamo di meno di cinquanta, e per la gran parte messi male, molto male. Solo negli ultimi tre anni il pane sloveno, a prezzi stracciati, ha invaso il mercato di Gorizia e Trieste con prezzi praticabili da chi, entrato con la fanfara in Europa, continua ad avere una fiscalità diversa, un costo del lavoro ridicolo, controlli tutti da verificare ma che impiega meno di un quarto d’ora per andare da Capodistria a Trieste e ancor meno da Nova Gorica a Gorizia, di fatto una città unica separata a suo tempo (ma oggi non è più così) dal confine.

Tutto così vicino che oggi sono già molte le rivendite di pane slovene aperte in territorio italiano. E pane a un euro è cosa di tutti i giorni magari davanti al tuo forno (come capita, ad esempio, anche al sottoscritto).

Ma non sono solo i panificatori a pagare questa situazione: lo stesso discorso vale per gli artigiani in generale: piastrellisti, muratori, serramentisti, falegnami, pittori, trasportatori e chi più ne ha più ne metta. Anche gli appalti pubblici di Trieste cosi come di altre parti della Regione spesso e per buona parte finiscono in mano slovena.

Le nostre città di  confine stanno diventando dormitori di pensionati  e le attività produttive chiudono ad una ad una. Nelle valli del Natisone sono decine le piccole imprese (molte del settore dolciario arrivate anche ad avere un certo nome e un certo mercato) ad avere chiuso. Le zone artigianali di Trieste e Gorizia, ma non solo, così come quelle industriali sono sempre più desolatamente deserte. Se mai Sig. Presidente Le capitasse di passare il confine a Sesana, a pochi chilometri da Trieste, troverebbe in Slovenia zone artigianali nuove, vivaci e moderne dove buona parte delle imprese sono Italiane attratte da condizioni complessive neppure paragonabili alle nostre.

Lo stesso, perlomeno in parte,  vale per l’Austria, che sta attirando sempre più imprenditori soprattutto dal Veneto per le favorevoli condizioni del contesto sia economico che amministrativo, dove la burocrazia si coniuga ancora con sviluppo economico e sociale e non con una specie di corsa ad ostacoli tra cavilli e divieti di cui i Borboni stessi, spesso forse anche a sproposito chiamati in causa, si sarebbero vergognati.

Solo qualche altro piccolo esempio: a Trieste quattro salumifici importanti su cinque con decine e decine di addetti, hanno chiuso per liquidazione o fallimento, e neppure il quinto, ultimo rimasto (che pure esporta gran parte della produzione) è messo bene. La Stock, marchio storico nazionale, se ne è andata definitivamente in Est-Europa. La Dreher, una delle prime aziende della birra italiana, da anni ha chiuso. Al loro posto ancora una volta centri commerciali che si litigano a colpi di offerte speciali i pochi clienti che non vanno a far spesa in Slovenia. Non c’è via nelle nostre città che non veda ogni giorno abbassarsi una serranda definitivamente.

Eppure, Signor Presidente, anche queste nostre terre sono il Suo Paese, anche noi siamo parte del popolo che Lei è stato chiamato a governare e tutelare. E, dunque, Presidente Letta, quando in questi giorni parlerà di rigassificatore, di occupazione giovanile, di Siria e di Europa ma soprattutto quando parlerà di accordi bi e trilaterali e cooperazione economica, si ricordi che questa parte del Suo Paese, forse piccola (ma non meno di Austria e Slovenia …) ma ancora italiana,  sta morendo in Europa e di Europa. E, per favore, provi a dare risposte concrete a un territorio che nell’Italia per anni ha creduto e che oggi non chiede favori ma soltanto il giusto rispetto ed attenzione che le sono dovuti.

Nel ringraziarLa dell’attenzione che vorrà prestare alla presente, Le invio cordiali saluti.

Edvino Jerian

(Unione Regionale Panificatori del Friuli Venezia Gulia)

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Progetto Regionale Pane PocoSale: a settembre si parte!

Uno dei grandi problemi che il pane ha sempre avuto e che del quale da sempre si lamentano i panificatori sono le indicazioni contrarie al suo consumo (“ fa ingrassare” ) che per anni sono state diffuse da dietisti e molti medici.

Anche per combattere questa tendenza, e nell’ordine di rivalutare il pane quale elemento necessario ed essenziale in una dieta equilibrata, oltre un anno e mezzo fa, l’Unione Regionale ha sottoscritto un protocollo di accordo denominato  “GUADAGNARE IN SALUTE” con la Direzione Sanità e Salute e quella della del lavoro, formazione e commercio  per diffondere stili di vita e scelte di consumo più salutari tra i cittadini.

In questo quadro particolare rilievo assume la RIDUZIONE DEL CONSUMO DI SALE, che, anche secondo le linee guida dell’organizzazione Mondiale della Sanità, deve essere alla base di una corretta alimentazione che prevenga malattie in particolar modo coronariche.

In tutto questo, come già detto più volte, gioca un ruolo chiave IL PANE , alimento essenziale ma anche di consumo quotidiano che diventa il primo alimento indispensabile per ridurre il consumo del sale stesso.

Un progetto importante che vede al centro il pane e i panificatori artigiani e al quale, oltre alla Regione con le due Direzioni Centrali (Salute e Formazione Lavoro ), hanno aderito all’iniziativa  l’ANCI- FVG (Associazione dei Comuni  della Regione), FederSanita’ ANCI- FVG (organizzazione che ragruppa tutte le strutture sanitarie dei Comuni),  le sezioni regionali dell’Associazione Nazionale Cardiologi Ospedalieri e degli ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri e la SIN, Società Italiana di Nefrologia.

Oggi abbiamo il piacere di comunicare che l’iniziativa finalmente diviene concreta: proprio in questi giorni l’Assessore Regionale alla Salute sta inviando a tutti i medici del Servizio Sanitario regionale le locandine (vedi l’immagine di apertura) e i depliant che troveranno spazio negli ambulatori per promuovere l’iniziativa del PANE POCOSALE.

E’ inutile ripetere che l’iniziativa potrà avere successo soltanto se i consumatori, una volta informati dal personale sanitario presente in regione, troveranno effettivamente il pane a ridotto contenuto di sale nei panifici.

L’unione Regionale ritiene che, proprio in un periodo difficile come l’attuale, questa iniziativa rappresenti un’occasione da valorizzare e promuovere con convinzione, e per questo invita tutti i panificatori della Regione ad aderirvi facendo trovare nei propri forni uno o più tipi di pane di tipo e pezzatura del tutto liberi, ma la cui caratteristica deve essere il contenere una percentuale di sale inferiore al normale e cioè sotto l’1,8% rispetto al peso della farina.

L’Unione Regionale Panificatori sta predisponendo il materiale informativo per la categoria ma anche locandine, depliants, cartellini segnaprezzi e sacchetti del pane che serviranno a segnalare adeguatamente ai consumatori sia all’interno dei nostri forni che a mezzo stampa quali panifici nell’ambito regionale aderiscono all’iniziativa.

Tutti coloro che fossero interessati al progetto e volessero maggiori informazioni possono scrive alla nostra  segreteria all’indirizzo:  info@panificatori.fvg.it   o rivolgersi alle associazioni panificatori della propria provincia.


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Accordo per la detassazione dei premi di produttività 2013

Pubblichiamo di seguito il documento di accordo in sede sindacale relativo alla detassazione dei premi di produttività per l’anno 2013 siglato dall’Unione Regionale Panificatori e dalle rappresentanze regionali di FAI-CISL, FLAI -CGIL e UILA – UIL in data 14 gennaio 2013.

detassazione premi produttività 2013

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Rinnovato il CCNL per la panificazione italiana

Si sono concluse mercoledì 13 in tarda serata le trattative di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale per le imprese di panificazione ed attività affini.

i rappresentanti dei lavoratori siglano l'accordo di rinnovo contrattuale

La trattativa, durata oltre 13 mesi, e stata fortemente complicata dalla situazione di crisi complessiva dell’economia italiana ma in particolare del nostro settore.
Tuttavia, per quanto serrata e difficile, con momenti anche di confronto duro tra le parti, la trattativa tra le delegazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori e’ sempre stata caratterizzata da un rispetto rigoroso delle esigenze che lavoratori ed imprese esprimevano.
Ciò ha consentito, a fronte di aumenti retributivi oramai indilazionabili per le famiglie dei lavoratori ma contenuti entro limiti accettabili da parte delle imprese, di adottare nell’ambito contrattuale strumenti che consentano alle imprese di affrontare la crisi in atto senza necessariamente dover ricorrere a licenziamenti salvaguardando così sia le aziende che i posti di lavoro.
Spazio specifico e’ stato anche individuato per promuovere la collaborazione di carattere bilaterale a livello territoriale così come sono stati individuati possibili percorsi sperimentali territoriali relativamente a profili professionali innovativi che tengano conto delle novità del settore.

pubblichiamo di seguito il testo integrale dell’accordo, rimandando alla pubblicazione nei prossimi giorni delle nuove tabelle retributive sia per l’artigianato che per l’industria.

CCNL-PANIFICAZIONE. Testo accordo rinnovo 13 febbraio 2013

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Legge regionale 22/2010 (contributo energia): obbligo di invio delle dichiarazioni sostitutive.

Come si ricorderà, nel luglio 2011 molte imprese di panificaizone hanno presentato domanda sull’art2 della Legge regionale 22/2010 che prevedeva contributi per

a) salvaguardia del livello occupazionale nel territorio regionale;

b) incremento dell’occupazione e creazione di nuove opportunità di inserimento stabile in

ambito lavorativo nel territorio regionale;

c) sostegno e conservazione dei valori tradizionali della panificazione artigiana quale

elemento caratterizzante di un territorio e della comunità su di esso localizzata.

A tale riguardo si comunica che tutte le imprese che hanno presentato domanda  di contributo sulla Legge regionale in questione devono presentare la dichiarazione sostitutiva di atto notorio  entro  il 1° marzo 2013, pena la decadenza del beneficio.

Nel dettaglio,  la Giunta regionale, nel corso della seduta del 21 dicembre, ha fissato con propria deliberazione n. 2310, i termini entro i quali gli assegnatari del contributo, ai sensi dell’articolo 24 bis del Regolamento 126/2011, devono, a pena di decadenza, inviare le dichiarazioni sostitutive di atto notorio di cui agli articoli 12 bis, comma 2 e 17 bis, comma 2 del Regolamento citato. Tale periodo decorre dalle ore 8.00 del giorno 21 gennaio 2013 e termina alle ore 24.00 del giorno 1° marzo 2013.

Si comunica inoltre che , per le aziende le cui domande sono state dichiarate ammissibili ma che non hanno usufruito del contributo per esaurimento fondi, Che la Giunta Regionale nella seduta del 21/12/2012 ha incrementato di 6.700.000 la quota iniziale di euro 10.000.000 permettendo cosi lo scorrimento dell’ elenco delle istanze ammissibili a contributo;

pertanto si invita a verificare l’ assegnazione delle risorse sul sito della Regione  FVG  al seguente link: http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/GEN/tributi/FOGLIA18/

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Art. 62: ultimi giorni per predisporre i contratti di fornitura

Ricordiamo a tutti che entro il 31 dicembre dovranno essere emessi i contratti di fornitura nei confronti dei clienti con partita IVA  ai quali vengono forniti prodotti agroalimentari.

un buon boccone di pane fresco!

(vedi il nostro focus all’indirizzo:  http://www.panificatori.fvg.it/wp/2012/10/09/focus-su-art-62-e-termini-di-pagamento-dei-prodotti-alimentari/ )

La materia, disciplinata dall’art. 62   del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27,  prevede infatti l’obbligo di predisporre tutti i contratti di cessione dei prodotti agricoli e alimentari in forma scritta se stipulati dopo il 24 ottobre 2012. (Art. 8 del Decreto). I contratti già in essere alla data del 24 ottobre 2012… devono essere adeguati non oltre la data del 31 dicembre 2012.

La mancata osservanza della norma in questione (e cioè la presenza di un contratto scritto) può dare luogo a sanzioni amministrative pecuniarie da 516,00 fino a 20.000,00 euro.

Ricordiamo che la norma prevede che i contratti debbono essere stipulati obbligatoriamente in forma scritta e indicano a pena di nullita’ la durata, le  quantita’ e le caratteristiche del prodotto venduto, il prezzo, le modalita’ di consegna e di pagamento. I contratti devono essere informati a principi di trasparenza, correttezza, proporzionalita’ e reciproca corrispettivita’ delle prestazioni, con riferimento ai beni forniti.

Vale anche la pena di ricordare che tali obblighi decadono solo nel caso nel quale il pagamento sia contestuale alla consegna della merce. Inoltree non si applicano alle vendite al minuto effettuate al consumatore finale (comunità, mense e simili ovviamente escluse).

I termini di pagamento decorrono dalla fine del mese di consegna della fattura e sono di 30 giorni per i prodotti definiti deperibili, ovvero con durata inferiore ai 60 giorni stabilita dal produttore e di 60 per tutti gli altri prodotti o materie prime agroalimentari con durata superiore ai 60 giorni.

Tali termini di pagamento devono essere considerati come termini MASSIMI entro i quali il pagamento deve avvenire, e nulla vieta ovviamente che il pagamento sia fatto prima di tali scadenze.

Va anche ricordato come i prodotti con scadenza fino a 60 giorni e quelli con scadenza superiore ai 60 giorni DEVONO essere fatturati separatamente.

E’ pertanto consigliabile predisporre due contratti diversi ad evitare confusioni sempre inutili.

Si consiglia vivamente di consegnare ai propri clienti il contratto entro e non oltre il 31/12/2012 e di farlo in una modalità che consenta di dimostrare a posteriori la data certa di consegna, dunque possibilmente con PEC (Posta Elettronica Certificata) o raccomandata o fax o cpnsegna a mano facendosi possibilmente rilascare una copia sottoscritta e completata dalla data di presa visione da parte del cliente.

Alleghiamo due fac-simile ( per prodotti con scadenza inferiore e rispettivamente superiore a 60 giorni) che abbiamo predisposto cercando di interpretare nel modo più sdemplicve possibile la norma.

Specificando doverosamente che gli stessi sono frutto di nostra esclusiva interpretazione nè sono stati validati in alcuna sede istituzionale, raccomandiamo ovviamente una attenta valutazione individuale e il necessario adattamento alle singole esigenze aziendali.

Contratto prodotti scadenza fino 60 gg

Contratto prodotti scadenza superiore a 60 gg

credits per l’immagine : vanityfair.it
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BUON NATALE A VOI TUTTI E ALLE VOSTRE FAMIGLIE

Anche quest’anno Natale è arrivato.

Le statistiche dicono che gli italiani rimarranno in casa, sceglieranno i prodotti tipici del loro territorio, e che hanno riscoperto la tradizione. Sarà certamente vero e, forse, Natale sarà per noi tutti non solo un momento di grande lavoro ma anche di soddisfazione professionale.

L’altra settimana il più diffuso quotidiano locale ha pubblicato una pubblicità di un Discount con i panettoni a meno di due euro.  Chiunque di noi sa che neppure il pane può costare così poco, figuriamoci un prodotto che deve essere preparato con uova fresche, burro, e tutto quanto il resto, senza contare le ore di lavoro, la confezione e un minimo di giusto margine per chi lo produce. Quello che sappiamo è che con un simile prezzo siamo ben al di sotto della metà della materia prima, senza neppure toccarla.

Inutile chiedersi come fanno, la risposta vera non l’avremo mai così come sappiamo che chi lo vende può forse accontentarsi di farlo a ricarico zero (tutto da dimostrare) ma certamente non lo fa rimettendo soldi.

Resta da vedere quando il consumatore comicierà a chiedersi cosa sta comprando per un prezzo simile, e se dovesse farlo per regalarlo a qualcuno è bene si rendsa conto che chi riceve quel panettone sa anche lui che è un regalo da meno di due euro, con tutto quel che ne consegue.

Ecco perchè chi lavora bene, con coscienza, a Natale comunque ha il suo da fare.

La vera questione, però è che i nostri forni possono vivere solo di Natale e Pasqua, ma deveno poter stare aperti, pagare le tasse, pagare i dipendenti e i fornitori  365 giorni all’anno.

Troppi di coloro che entrano nei forni la vigilia di Natale, impazienti di essere serviti, incapaci di aspettare anche pochi minuti, pretendendo venga loro applicando al loro caso il detto evangelico “gli ultimi arrivati saranno serviti per primi” li vediamo poi troppo poche volte durante l’anno. Colpa nostra o bravi gli altri? Come sempre la risposta sta nel mezzo, ma è certo che stiamo combattendo una battaglia che vede Davide in grossa difficoltà contro Golia.

Eppure la gente dovrebbe riflettere su quanto sia prezioso mantenere vivo un tessuto economico e sociale legato strettamente al territorio che vive esclusivamente del e con il territorio stesso.

Pensiamo solo a questo:  10 euro spesi dal fornaio ( ma vale ovviamente anche per altri piccoli produttori locali ) vengono in grandissima parte spesi   nell’ambito della comunità locale : e se vengono spesi  privilegiando ancora altri prodotti e produttori locali, si genera un circuito virtuoso quella ricchezza che si genera da questo circuito virtuoslocale renderà più sana, più ricca e più viva  la propria comunità, garantendo benessere e posti di lavoro.

Molto diverso è il caso di chi preferisce comprare i prodotti industriali della grande distribuzione,  che non provengono da piccoli produttori del territorio ma da grandi imprese alle quali la comunità locale interessa solo quale potenziale acquirente:  i soldi che la gente spende non rimangono sul territorio, ma vanno alle centrali dellagrande distribuzione e delle industrie, spesso multinazionali, che anzichè investirli sul posto e creare ricchezza per la comunità locale, li investono spesso in altri paesi e altri continenti in prodotti finanziari ed azioni di finanziarie mondiali. Basti pensare a Parmalat, e quanto stiamo dicendo diventa  chiaro ed evidente.

Dunque, se veramente si vuole che i nostri figli abbiano un futuro, dobbiamo tornare alle origini quando contava ancora essere mutuamente vicini gli uni agli altri, consapevoli che la propria sorte era strettamente intrecciata non ai destini di altri paesi ma a quelli della comunità locale nella quale si è nati, si vive e si lavora, e nella quale vorremmo vedere crescere i nostri figli in serentà e senza il bisogno di andare in giro per il mondo a cercare lavoro.

Ecco, è questo l’augurio più sincero che possiamo fare non solo ai nostri colleghi ma a tutti coloro che vivono nell’ambito della nostra comunità locale: ritrovare il senso dell’appartenenza e del vivere comune. In questa logica il nostro lavoro occupa un posto speciale, forse non importante come tanti altri, ma sicuramente indispensabile.

E’ questo il senso più profondo della nostra iniziativa VeroPaneFresco, ed è questo l’augurio che di cuore rivolgiamo a voi e alle vostre famiglie.

Buon Natale e un 2013 che riporti la serenità  il piacere e la soddisfazione che il nostro lavoro merita.

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PORDENONE: il pane protagonista della domenica UNESCO

Ottima manifestazione fortemente voluta dai panificatori di Pordenone che bene hanno rappresentato tutta la categoria della nostra Regione.

Grande successo di pubblico ma anche prima uscita pubblica del nostro progetto VeroPaneFresco (www.veropanefresco.org) a sostegno delle comunità locali. E non c’è dubbio che il pane a ridotto contenuto in sale rappresenti bene come i panificatori possano mettere il proprio lavoro al servizio della comunità favorendo stili di vita più sani e corretti.

Pubblichiamo di seguito il comunicasto inviatoci dalla nostra redazione di Pordenone che spiega bene come è andata la manifestazione ed i suoi contenuti.

E’ stata una bella giornata la domenica 25 novembre, all’insegna dell’allegria ma si sa il pane ” avvicina “, come sostiene un mio amico e ha ragione!

Tanta gente intorno al pane: distribuiti ben 250 kg!

Infatti la manifestazione ha riavvicinato prima di tutto noi panificatori pordenonesi e poi molte persone che si sono interessate con piacere e curiosità al nostro lavoro e alla nostra intenzione di essere parte di una comunità che interagisce con le persone non solo commercialmente ma anche e sopra tutto con la professionalità e l’impegno che ogni giorno fa grande il nostro lavoro. Innanzitutto voglio provare a descrivere il luogo dove si è svolto l’evento. Allora , per l’occasione abbiamo scelto un posto molto centrale e quindi abbiamo puntato per la loggia comunale, un edificio che risale al 1300 in stile gotico, praticamente siamo nel “cuore ” della città.

ecco la suggestiva ambientazione dell'evento

La loggia sorge sulla parte più elevata del promontorio che domina le acque del fiume Noncello. Questo edificio al pian terreno è costituito da grandi archi ogivali, sulla piana di queste volte abbiamo posizionato varie forme di pane e le abbiamo decorate con rami di abete e pungitopo, ad anticipare le imminenti festività. Poi abbiamo appeso ghirlande di pane dalle varie forme e con fiocchi verdi di tulle, abbiamo creato un ambiente molto suggestivo.

Il nostro collega , signor Pretto, ha allestito un angolo con attrezzi antichi del mestiere del fornaio, un piccolo laboratorio molto ” artigianale” e ha dato una breve dimostrazione di com’era il nostro lavoro un pò di anni fa, proprio un bel vedere! Dalla parte opposta abbiamo creato un piccolo auditorio, dove il dottor Giorgio Zanette ci ha insegnato un pò di ” regole ” per una corretta alimentazione. Il pubblico è rimasto piacevolmente affascinato dalle sue parole e dai suoi consigli, enunciati con tanta passione ed autorevolezza. Grazie dottore!!!

tutto pronto per la conferenza del dottor Zanette.

Tutto intorno abbiamo posizionato i  cartelli didattici sul pane che sono stati molto interessanti. Centralmente un tavolo a ferro di cavallo con sopra abbondanti cesti di pane che abbiamo tagliato e fatto degustare. Abbiamo aperto le danze alle dieci del mattino e abbiamo concluso verso le 19 e trenta. Sono stati degustati circa 250 kg di pane prodotto artigianalmente dai fornai che ti vado ad elencare: Bellotto, Cocetta, Facca, Follador, Nardo, Masutti, Verardo, Piccolo, Pretto e Piccinin. Tra gli altri graditi ospiti, abbiamo anche ricevuto la visita del nostro collega e Presidente dei panificatori della Provincia di Gorizia, Signor Claudio Cozzutti e Signora Elena. Alle presone presenti oltre alla degustazione del nostro pane, sono state fornite anche informazioni sul nostro progetto  ”Veropanefresco“. Con i nostri colleghi abbiamo anche dato informazioni sull’Unione Regionale Panificatori.

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2° conferenza nazionale della panificazione italiana

la filiera del grano è il tema centrale dell'indagine SWG

Domani a Roma si aprono i lavori della Conferenza nazionale della panificazione italiana.

A distanza di quasi cinque anni torna un evento importante per comprendere che cosda sta accadendo nel nostro mondo e quali le prospettive future del nostro lavoro.

Ma le differenze tra la prima edizione e questa seconda sono molte, anche in gran parte dettate da ciò che nel mondo dei consumatori e nel contesto economico non solo nazionale è cambiato in questi cinque anni. L’evento è aperto a tutti i panificatori italiani che potranno partecipare non solo all’illustrazione dell’indagine ma anche ai lavori successivi.

Franco LaSorsa, presidente della Federazione Italiana Panificatori

L’apertura dei lavori, prevista per le ore 10,  dopo l’introduzione del Presidente federale Francesco LaSorsa, vedrà la presentazione dei risultati dell’indagine SWG condotta per conto di SIAB e Federpanificatori e che ha preso in esame non soltanto ciò che pensano i consumatori ma tutta la filera, a partire dasi prodotti di macchine, attrezature, arredamenti e materie prime fino ai consumatori.

Il cambiamento dei consumi anche alla luce dell’attuale quadro economico visto dunque da prospettive e angolazioni diverse per avere un quadro quanto più possibile completo di che cosa stia avvenendo e che cosa ci si possa aspettare per il futuro.

Successivamente alla presentazione dei dati si formeranno quatro tavoli di lavoro composti sia da panificatori che dai molti rappresentanti di iomrese della filiera che già hanno dato la loro adesione. I tavoli di lavoro dovranno discutere ed elaborare i temi più importanti risultanti dall’indagine, a partire dall’attualità del pane come prodotto di consumo, l’evoluzione del panificio, il servizio al cliente e, non ultimo, il peso dell’innovazione tecnologica e dell’informatica nel nostro settore anche dal punto di vista della promozione e del marketing.

Appuntamento alle ore 10 al residence Farnese, in via del Mascherone (proprio a fianco di Palazzo Farnese )

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